MANGIARE MANGIARE MANGIARE

Si mangia troppo,
si mangia male,
si mangia in fretta.
Fateci caso: non si fa altro che parlare di mangiare.
E quando si mangia sembra una gara olimpica a chi finisce per primo, a chi si ingozza di più.
E alla fine della gara ci si vanta di quanto vino si è bevuto e di quanto cibo si è riusciti a ingurgitare!
E mentre si raccontano le eroiche gesta, degne di un poema epico, ci si accarezza l’addome gonfio e fermentante come una futura madre il grembo.
Peccato che non c’è nessun eroe, ne’ nessun bambino vedra’ la luce.
Si ingoia senza rendersi conto di cosa transita per la bocca: il cibo, appena varcate le labbra, scivola velocemente sull’anestetizzata lingua per lasciare il posto al prossimo boccone già pronto, in impaziente attesa di trovare anch’esso posto nella famelica bocca.
E veloce, dopo una-due masticazioni al massimo, scompare ancora intatto dietro le fauci.
E mentre si ingoia, compulsivamente, si tiene fisso lo sguardo nelle altre portate sulla tavola a programmare le prossime forchettate… e invece di godere di quello che si sta mangiando si pensa a impossessarsi quanto prima di ciò che sta aspettando nei piatti.
E pur affogando in un mare di cibo, non si è mai appagati, mai soddisfatti… condannati nell’eterna ricerca di “qualcosa di buono”.
Il punto è che quando si mangia la testa non sta dove sta la bocca.
Mi verrebbe da dire… tutto bocca, tutto stomaco, tutto intestino… niente cervello.
Ma guarire si può.
 
“Dott. Bruno Ciaramella”