CIOCCOLATO: CHE PASSIONE!

CIOCCOLATO: CHE PASSIONE!
 
Il termine “passione” può avere un duplice significato: per alcuni di delizia, per altri di croce.
Certo che il cioccolato è proprio buono!
Anche qui c’è un duplice significato: buono nel senso del gusto e buono nel senso di salutare.
Il cioccolato è un superfood, vale a dire un alimento dotato di particolari proprietà salutistiche, tutte accertate e documentate, che non ha nulla da invidiare ad altri alimenti che come meteore ogni tanto si affacciano sul mercato per poi rapidamente scomparire… il cioccolato invece no.
Da quando lo si conosce nessuno lo abbandona più.
Allora perché il cioccolato, che è buono e salutare, viene molto spesso vissuto con senso di colpa e di “peccato”.
Fondamentalmente per due motivi.
1- Il termine cioccolato viene oggi usato per indicare un gruppo molto eterogeno di alimenti anche molto diversi tra loro per composizione. Il cioccolato buono è quello fondente a partire dall’85%. Tutti gli altri tipi di cioccolato sono dei “dolcetti” che condividono, forse, solo in parte i benefici del vero cioccolato salutistico (quello appunto fondente) ma contengono troppo zuccheri, latte e spesso grassi aggiunti a discapito del cacao da cui dipendono le proprietà e il sapore caratteristico del cioccolato.
2- Il cioccolato non è un alimento con cui sfamarsi. Purtroppo il cioccolato viene consumato in quantità industriali e, ovviamente, quando in eccesso può creare dei problemi tra i quali l’aumento di peso. In altri termini si usa in modo improprio un alimento straordinario che, nelle giuste
quantità, fa bene a tutti.
Quindi per far si che il cioccolato sia una passione (delizia) e buono (saporito e salutare) deve essere consumato fondente e in piccole quantità.
Ogni altra modalità si assunzione è impropria e… allora può diventare una croce.
Ho deciso che parlerò spesso del cioccolato perché credo sia ancora troppo poco conosciuto dal punto di vista nutrizionale a dispetto del suo abuso dal punto di vista alimentare… per giunta nella formulazione
sbagliata.
Poco e buono.
Questo deve essere il mantra
 
“Dott. Bruno Ciaramella”